Quando la Luce
Tornerà, vincitore
del Premio Hugo nel 2000, è una splendida
opera di SF.
L'Universo
narrativo è ancora quello che Vernor Vinge ha sviluppato per Universo Incostante, ma i fatti si svolgono 20mila anni prima
(e per noi 8mila nel futuro).
La razza umana si è diffusa in centinaia di sistemi stellari nella Galassia evolvendosi in diverse culture.
Alcune di queste civiltà sono state in grado di sviluppare incredibili capacità tecnologiche mentre altre sono regredite ad uno stato semi-barbarico dopo una 'caduta' dovuta probabilmente a epidemie o guerre, altre ancora stanno rifiorendo e riacquisendo le capacità tecniche perdute grazie (anche) allo spionaggio e al furto di tecnologie....
Una delle culture più avanzate è quella dei Qeng Ho, una civiltà di mercanti interstellari che viaggia per tutto lo spazio esplorato dalla razza umana (una piccola porzione della Galassia con un raggio di 400 anni luce).
I loro mezzi di trasporto sono delle gigantesche astronavi ‘Ramjet’, dotate di enormi collettori per raccogliere l’idrogeno interstellare da usare nei reattori a fusione (e qui il rigore scientifico di Vinge si vede tutto) che viaggiano a significative frazioni della velocità della luce (i viaggi FTL non sono possibili all'interno dello spazio finora esplorato dagli umani) per scambiare le proprie conoscenze con le altre civiltà umane che incontrano con la speranza di realizzare grossi guadagni.
Ma la loro fame di sempre nuovi guadagni li porta a fronteggiare una nuova civiltà umana: gli spietati Emergenti, rappresentanti di un regno umano in rapida ascesa tecnologica ed economica che incontrano in orbita al misterioso pianeta Arachna....questo è solo il contorno (sempre molto articolato nei libri di Vinge) da cui si dipana l’intera vicenda.
Alcune idee proposte in Quando la Luce Tornerà sono derivate dall'universo narrativo sviluppato da Poul Anderson nel ciclo di Dominic Flandry. Ad esempio il tema del ciclo di caduta e rinascita delle civiltà, oppure l’antagonismo Qeng Ho e Emergenti che ricorda molto lo scontro tra Impero Terrestre e Merseiani.
La razza umana si è diffusa in centinaia di sistemi stellari nella Galassia evolvendosi in diverse culture.
Alcune di queste civiltà sono state in grado di sviluppare incredibili capacità tecnologiche mentre altre sono regredite ad uno stato semi-barbarico dopo una 'caduta' dovuta probabilmente a epidemie o guerre, altre ancora stanno rifiorendo e riacquisendo le capacità tecniche perdute grazie (anche) allo spionaggio e al furto di tecnologie....
Una delle culture più avanzate è quella dei Qeng Ho, una civiltà di mercanti interstellari che viaggia per tutto lo spazio esplorato dalla razza umana (una piccola porzione della Galassia con un raggio di 400 anni luce).
I loro mezzi di trasporto sono delle gigantesche astronavi ‘Ramjet’, dotate di enormi collettori per raccogliere l’idrogeno interstellare da usare nei reattori a fusione (e qui il rigore scientifico di Vinge si vede tutto) che viaggiano a significative frazioni della velocità della luce (i viaggi FTL non sono possibili all'interno dello spazio finora esplorato dagli umani) per scambiare le proprie conoscenze con le altre civiltà umane che incontrano con la speranza di realizzare grossi guadagni.
Ma la loro fame di sempre nuovi guadagni li porta a fronteggiare una nuova civiltà umana: gli spietati Emergenti, rappresentanti di un regno umano in rapida ascesa tecnologica ed economica che incontrano in orbita al misterioso pianeta Arachna....questo è solo il contorno (sempre molto articolato nei libri di Vinge) da cui si dipana l’intera vicenda.
Alcune idee proposte in Quando la Luce Tornerà sono derivate dall'universo narrativo sviluppato da Poul Anderson nel ciclo di Dominic Flandry. Ad esempio il tema del ciclo di caduta e rinascita delle civiltà, oppure l’antagonismo Qeng Ho e Emergenti che ricorda molto lo scontro tra Impero Terrestre e Merseiani.
Lo stesso Vinge
lo ammette indirettamente con una dedica alla memoria di Anderson all'inizio
del libro.
Personalmente
considero Quando la Luce Tornerà come una delle migliori opere di SF che
abbia mai letto, anche migliore di 'Universo Incostante'.
2 commenti:
Invece per me "universo incostante" è una spanna sopra, uno dei più bei libri che ho mai letto. Comunque bello anche questo.
Mi fai venir voglia di rileggerlo! :-)
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