sabato 3 settembre 2016

Moonrise di Ben Bova


Moonrise è uno dei libri del “Solar System Grand Tour”, una serie di SF costituita da una ventina libri prodotti in quasi due decenni. Le opere del ciclo hanno caratteri diversi, ma sono ambientate in un unico universo narrativo, il filo conduttore è infatti quello dell’espansione e colonizzazione del sistema solare nel corso dell’intero XXI secolo. Ogni libro si concentra su un pianeta o su un satellite.
Ben Bova tratta in queste opere molti dei temi classici della SF moderna, l'esplorazione progressiva e sistematica del Sistema Solare, l'evoluzione politica dell'intero pianeta e le catastrofi ambientali.
I libri riflettono naturalmente le idee dell'autore e a molti lettori del mondo anglosassone non sono gradite (il sessismo, anche se non marcato, è comunque avvertibile nelle sue opere).
Ben Bova descrive con molta perizia gli aspetti scientifici (è uno degli autori di SF 'hard' che preferisco) delle sue opere. Ad essere pignoli quello che molti appassionati lamentano è la mancanza di qualunque speculazione sull'intelligenza artificiale. Un grave difetto delle opere, legate secondo me all'età non più verdissima dell'autore stesso (che è un classe 1932....)

Moonrise è cronologicamente il quarto libro del ciclo, di poco antecedente ai fatti raccontati in “Mars”. Bova ha scritto decine di libri (scrive da quasi cinquant'anni!) e molte opere sono state tradotte in Italia da Urania.

Purtroppo, i libri del "Grand Tour" non sono disponibili in italiano.

Ma torniamo a Moonrise. Il tema trattato (l'indipendenza della Luna dal pianeta Terra) non è certo nuovo e anzi l’opera è per molti versi una rivisitazione di “The Moon Is a Harsh Mistress” (“La Luna è una severa maestra”, questa si disponibile in italiano) di Robert Heinlein.

Ci sono parti di Moonrise che sono davvero notevoli e incollano il lettore alle pagine. Ci sono, purtroppo, anche un sacco di cose che invece non ho gradito, molte delle quali tipiche dei lavori di Ben Bova.
Ben Bova è un vecchio volpone, che negli anni ha scritto un sacco di libri di vario tipo. Uno è "The Winds of Altair" che, a mio modesto parere, ha influenzato, (insieme a Pocahontas :-) lol), il celebre Blockbuster Avatar.

Ma non cazzeggiamo e torniamo a bomba: Un vecchio volpone dicevamo, quindi il Buon Vecchio Zio Bova sa come aumentare la quantità di libri prodotti (e venduti) riciclando vecchio materiale.....
"Moonrise" è la storia della nascita, il progressivo sviluppo e la lotta per l'indipendenza della Luna dal Pianeta Terra. Tutti i fatti si svolgono su Moonbase, Base Luna, dapprima un semplice avamposto costituito da materiale portato dal pianeta madre e destinata a diventare successivamente una vera città .

Il libro è presentato in tre parti differenti, con un interludio di venti anni tra le prime due.

Nella prima parte incontriamo Paul Stavenger, astronauta lunare che combatte per sopravvivere ad un tentativo di assassinio ad opera del figliastro Greg, che, insieme a Paul e a sua moglie fanno parte del consiglio di amministrazione di Masterson Aerospace.
Qui, per chi ha letto gli altri libri comincia l’amaro in bocca: Paul Stavenger è lo stesso personaggio già introdotto in altri libri precedenti come Dan Randolph ...(ricco, donnaiolo, di gran carisma…). Unica differenza il colore della pelle.... Paul Stavenger è infatti afro-americano.

Si passa poi alla seconda parte, con balzo in avanti di ventanni e incontriamo Doug Stavenger, figlio di Paul e Joanne (e fratellastro di Greg).
Doug Condivide lo stesso amore per la Luna del padre ed è destinato ad entrare in conflitto con lo psicopatico Greg.
Nello stesso periodo nasce sulla Terra il movimento della New Morality, un grande movimento religioso fondamentalista che include gli elementi peggiori del fondamentalismo cristianesimo, ebraismo e islam…che avrà pesanti ripercussioni sul prosieguo della storia e che occupa un ruolo centrale in tutte le opere del “Grand Tour”.
L'idea e il ruolo della New Morality sono molto intriganti, anche se l'autore (credo volutamente) non la descrive mai dettagliatamente limitandosi a definirla come un coacervo di zeloti che, passo dopo passo, si impadronirà (in questo e sopratutto nei libri successivi del ciclo) del controllo del pianeta (Insiema a The Holy Disciples in Europa e The Sword of Islam nel mondo arabo).

Nella parte finale del libro, Greg e Doug entrano in disaccordo sul destino della Base Lunare. Greg è determinato a chiudere la struttura che giudica antieconomica, mentre Doug sogna per Moonbase un grandioso futuro.
Cambiano le sorti per Doug Scavenger: dopo aver subito una massiccia dose di radiazioni che lo avrebbe ucciso senza l’impiego delle nanotecnologie Doug snon può tornare sulla Terra a causa del divieto sulle nanotecnologie (viste come il male assoluto) imposto sul pianeta da New Morality.
Nonostante il fatto che Doug ha dimostrato come rendere Moonbase economicamente redditizia, Greg rifiuta di cambiare la sua posizione che intende perseguire ad ogni costo. Ecco che si scatena l'inferno su Moonbase.

Non intendo anticipare ulteriormente le vicende del romanzo per cui passo alle mie conclusioni finali: ci sono alcune parti davvero buone, altri eccellente ma per chi è familiare con le opere di Ben Bova troverà in questo libro troppe idee (e personaggi) riciclati. Credo sia un difetto comune di molti 'scrittori a raffica'.

A mio modesto parere Ben Bova è un grande scrittore del genere SF con idee molto buone, capace di scrivere ottima SF.
Quello che trovo deludente è che usi il mestiere per moltiplicare le sue opere e non sfrutti fino in fondo il suo talento. Letti come libri a se Moonrise e Moonwar sono ottimi o quasi.
La delusione viene quando si leggono più opere e sembra di avere a che fare sempre con la stessa minestra. Chi è curioso può leggere questo interessante articolo di Antonio Scacco su Ben Bova.

La vicenda non si conclude, ma prosegue nel libro successivo, Moonwar, di cui ho postato nel mio blog una breve una recensione.

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