Moonrise è uno dei libri del “Solar System Grand Tour”, una serie di SF
costituita da una ventina libri prodotti in quasi due decenni. Le opere
del ciclo hanno caratteri diversi, ma sono ambientate in un unico
universo narrativo, il filo conduttore è infatti quello dell’espansione e
colonizzazione del sistema solare nel corso dell’intero XXI secolo.
Ogni libro si concentra su un pianeta o su un satellite.
Ben Bova
tratta in queste opere molti dei temi classici della SF moderna,
l'esplorazione progressiva e sistematica del Sistema Solare,
l'evoluzione politica dell'intero pianeta e le catastrofi ambientali.
I
libri riflettono naturalmente le idee dell'autore e a molti lettori del
mondo anglosassone non sono gradite (il sessismo, anche se non marcato,
è comunque avvertibile nelle sue opere).
Ben Bova descrive con molta
perizia gli aspetti scientifici (è uno degli autori di SF 'hard' che
preferisco) delle sue opere. Ad essere pignoli quello che molti
appassionati lamentano è la mancanza di qualunque speculazione
sull'intelligenza artificiale. Un grave difetto delle opere, legate
secondo me all'età non più verdissima dell'autore stesso (che è un
classe 1932....)
Moonrise è cronologicamente il quarto libro del
ciclo, di poco antecedente ai fatti raccontati in “Mars”. Bova ha
scritto decine di libri (scrive da quasi cinquant'anni!) e molte opere
sono state tradotte in Italia da Urania.
Purtroppo, i libri del "Grand Tour" non sono disponibili in italiano.
Ma
torniamo a Moonrise. Il tema trattato (l'indipendenza della Luna dal
pianeta Terra) non è certo nuovo e anzi l’opera è per molti versi una
rivisitazione di “The Moon Is a Harsh Mistress” (“La Luna è una severa
maestra”, questa si disponibile in italiano) di Robert Heinlein.
Ci
sono parti di Moonrise che sono davvero notevoli e incollano il lettore
alle pagine. Ci sono, purtroppo, anche un sacco di cose che invece non
ho gradito, molte delle quali tipiche dei lavori di Ben Bova.
Ben Bova è un vecchio volpone, che negli anni ha scritto un sacco di libri di vario tipo. Uno è "The Winds of Altair" che, a mio modesto parere, ha influenzato, (insieme a Pocahontas :-) lol), il celebre Blockbuster Avatar.
Ma
non cazzeggiamo e torniamo a bomba: Un vecchio volpone dicevamo, quindi
il Buon Vecchio Zio Bova sa come aumentare la quantità di libri
prodotti (e venduti) riciclando vecchio materiale.....
"Moonrise" è
la storia della nascita, il progressivo sviluppo e la lotta per
l'indipendenza della Luna dal Pianeta Terra. Tutti i fatti si svolgono
su Moonbase, Base Luna, dapprima un semplice avamposto costituito da
materiale portato dal pianeta madre e destinata a diventare
successivamente una vera città .
Il libro è presentato in tre parti differenti, con un interludio di venti anni tra le prime due.
Nella
prima parte incontriamo Paul Stavenger, astronauta lunare che combatte
per sopravvivere ad un tentativo di assassinio ad opera del figliastro
Greg, che, insieme a Paul e a sua moglie fanno parte del consiglio di
amministrazione di Masterson Aerospace.
Qui, per chi ha letto gli
altri libri comincia l’amaro in bocca: Paul Stavenger è lo stesso
personaggio già introdotto in altri libri precedenti come Dan Randolph
...(ricco, donnaiolo, di gran carisma…). Unica differenza il colore
della pelle.... Paul Stavenger è infatti afro-americano.
Si passa
poi alla seconda parte, con balzo in avanti di ventanni e incontriamo
Doug Stavenger, figlio di Paul e Joanne (e fratellastro di Greg).
Doug Condivide lo stesso amore per la Luna del padre ed è destinato ad entrare in conflitto con lo psicopatico Greg.
Nello
stesso periodo nasce sulla Terra il movimento della New Morality, un
grande movimento religioso fondamentalista che include gli elementi
peggiori del fondamentalismo cristianesimo, ebraismo e islam…che avrà
pesanti ripercussioni sul prosieguo della storia e che occupa un ruolo
centrale in tutte le opere del “Grand Tour”.
L'idea e il ruolo della
New Morality sono molto intriganti, anche se l'autore (credo
volutamente) non la descrive mai dettagliatamente limitandosi a
definirla come un coacervo di zeloti che, passo dopo passo, si
impadronirà (in questo e sopratutto nei libri successivi del ciclo) del
controllo del pianeta (Insiema a The Holy Disciples in Europa e The
Sword of Islam nel mondo arabo).
Nella parte finale del libro,
Greg e Doug entrano in disaccordo sul destino della Base Lunare. Greg è
determinato a chiudere la struttura che giudica antieconomica, mentre
Doug sogna per Moonbase un grandioso futuro.
Cambiano le sorti per
Doug Scavenger: dopo aver subito una massiccia dose di radiazioni che lo
avrebbe ucciso senza l’impiego delle nanotecnologie Doug snon può
tornare sulla Terra a causa del divieto sulle nanotecnologie (viste come
il male assoluto) imposto sul pianeta da New Morality.
Nonostante
il fatto che Doug ha dimostrato come rendere Moonbase economicamente
redditizia, Greg rifiuta di cambiare la sua posizione che intende
perseguire ad ogni costo. Ecco che si scatena l'inferno su Moonbase.
Non
intendo anticipare ulteriormente le vicende del romanzo per cui passo
alle mie conclusioni finali: ci sono alcune parti davvero buone, altri
eccellente ma per chi è familiare con le opere di Ben Bova troverà in
questo libro troppe idee (e personaggi) riciclati. Credo sia un difetto
comune di molti 'scrittori a raffica'.
A mio modesto parere Ben Bova è un grande scrittore del genere SF con idee molto buone, capace di scrivere ottima SF.
Quello
che trovo deludente è che usi il mestiere per moltiplicare le sue opere
e non sfrutti fino in fondo il suo talento. Letti come libri a se
Moonrise e Moonwar sono ottimi o quasi.
La delusione viene quando si
leggono più opere e sembra di avere a che fare sempre con la stessa
minestra. Chi è curioso può leggere questo interessante articolo di Antonio Scacco su Ben Bova.
La vicenda non si conclude, ma prosegue nel libro successivo, Moonwar, di cui ho postato nel mio blog una breve una recensione.
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