Il lupo è ormai una realtà per la montagna italiana con circa un migliaio di esemplari sparsi per l'Italia. La colonizzazione spontanea della dorsale appenninica si è completata negli ultimi cinquant'anni e ora l'avanzata continua sulle Alpi anche se più con fatica: Secondo quanto riferito dai media locali è tornato il lupo nella mia valle d’origine, la Val Soana, in Piemonte, nel pieno del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Si tratta di un ritorno avvenuto naturalmente, ovvero per colonizzazione progressiva delle valle con esemplari provenienti dal sud del Piemonte. L'intervento umano non centra quindi.
Si possono comprendere certe paure ataviche verso un predatore apicale come il lupo e sicuramente i media contribuiscono ad alimentare queste fobie (leggete questo articolo), ma la speranza è che prevalga il buon senso e non si finisca per attribuire al lupo qualsiasi 'colpa'.
Concludo con una riflessione personale: il ritorno del lupo preoccupa e indigna, ma cosa dire allora dell'introduzione, nei decenni scorsi, dei cinghiali per il crudele sollazzo venatorio di certuni?
Mi piacerebbe avere il parere di chi legge questo articolo, per favore lasciate i vostri commenti.
Segnalo anche un bellissimo video scovato su YouTube che vi invito a visionare in quanto estremamente illuminante.
Si tratta di un ritorno avvenuto naturalmente, ovvero per colonizzazione progressiva delle valle con esemplari provenienti dal sud del Piemonte. L'intervento umano non centra quindi.
Si possono comprendere certe paure ataviche verso un predatore apicale come il lupo e sicuramente i media contribuiscono ad alimentare queste fobie (leggete questo articolo), ma la speranza è che prevalga il buon senso e non si finisca per attribuire al lupo qualsiasi 'colpa'.
Concludo con una riflessione personale: il ritorno del lupo preoccupa e indigna, ma cosa dire allora dell'introduzione, nei decenni scorsi, dei cinghiali per il crudele sollazzo venatorio di certuni?
Mi piacerebbe avere il parere di chi legge questo articolo, per favore lasciate i vostri commenti.
Segnalo anche un bellissimo video scovato su YouTube che vi invito a visionare in quanto estremamente illuminante.
Segnalo anche questo interessante articolo, che ben riassume i problemi del lupo in Italia e questo breve riassunto delle caratteristiche del lupo che trovate sul sito web del PNGP.
Buona lettura!
3 commenti:
È una notizia splendida.
Credo che si possano riassumere alcuni punti.
1. molti di noi (e io in primis) accolgono con favore il RITORNO di un predatore in un ambiente di cui in origine era parte integrante.
2. Alcune persone sono contrarie al ritorno del lupo per vari motivi. In alcuni prevale la paura (anche comprensibile e senz'altro rispettabile) di un predatore visto come famelico e mangia-uomini (un falso mito derivato da un substrato culturale antico e spesso distorto nella visione moderna), e poi ci sono coloro che percepiscono il lupo come elemento negativo che sovverte l'ordine naturale delle cose: i cacciatori, i bracconieri e tutti coloro che condannano il ritorno del feroce predatore perché "distrugge la fauna".
Quello che vorrei evidenziare è un approccio ‘equilibrato’ del ritorno del lupo: torna il predatore, ed è un passo verso un riequilibrio dell'ambiente naturale, ma il contesto rimane quello di un mondo alpino fortemente antropizzato dove la presenza umana è molto forte e ben difficilmente la coesistenza uomo e lupo può realizzarsi senza una presa di coscienza del primo (il predatore dotato, in molti casi, anche di intelligenza).
Il lupo, come predatore, è in concorrenza con noi (predatori per eccellenza) e dobbiamo trovare un modo per convivere con esso.
Senz'altro, anche se non ho dati a riguardo, chi ancora vive di pastorizia allo stato brado può subire dei danni dal ritorno del lupo. Credo che nelle comunità montane qualche meccanismo di rimborso sia previsto. Poi il discorso è sempre quello di un atto di civiltà e rispetto: se per ogni agnello dilaniato dai lupi si chiedono danni per dieci pecore.....
Faccio notare che questo discorso di 'devastazione’ vale anche per gli ibridi di cinghiali introdotti ormai da decenni che grossi danni creano in tutto l'arco alpino...
nei gruppi sui social network dove ho postato l'articolo si legge di tutto.
Credo che la presenza del lupo aumenterà progressivamente, ma temo avrà vita grama e mi aspetto una continua pressione da parte di gruppi ostili alla sua diffusione perché 'interessati' (cito solamente i 'naturalisti cacciatori' che lamentano i danni del lupo alla fauna....) ad ottenerne una limitazione o a sfruttarne economicamente l'impatto sul territorio (1 agnello sgozzato, 10 pecore rimborsate).
Posta un commento