Le feste religiose sulle Alpi mi hanno sempre affascinato per il loro significato sociale: si tratta spesso di tradizioni vecchie di millenni che affondano le loro radici in un substrato precristiano, a cui la religione cristiana sovrappose i propri culti; Solo cosi si può spiegare il loro impatto sulle popolazioni delle Alpi.
Penso in particolare a due celebrazione molto sentite in Alto Piemonte (Canavese) e Valle d'Aosta, quella di San Besso in Val Soana (ne parlo in un post dedicato) che secondo la tradizione celebra Besso un centurione romano diventato cristiano (la sua iconografia lo ritrae con la lorica degli eserciti romani) e quella della Madonna delle Nevi al Lago Miserin, legata ad un altro santo, ex soldato della legione Tebea, San Porzio.
La tradizione vuole che Besso e Porzio, dopo essere scampati al massacro della legione Tebea nel Vallese, fuggirono verso la Val d'Aosta, ove si separarono: Besso si spostò in Val Soana e Porzio (o Porciero) si stabilì nell’alta valle di Champorcher dove visse di pastorizia ed evangelizzò la popolazione locale.
La leggenda vuole che Porzio scolpisse una piccola statua della Madonna mettendola al riparo in una nicchia vicino al lago, che divenne subito una meta di pellegrinaggi e sede di una prima cappella ripetutamente ingrandita e ricostruita nei secoli.
Come nel caso di San Besso, si possono ritrovare anche qui le radici precristiane legate alle presunte proprietà magiche del luogo, anche se sono meno evidenti.
La tradizione narra infatti che tra il 1630 e il 1636, quando la peste stava devastando la valle d’Aosta, gli abitanti di Champorcher fecero voto di costruire una cappella vicino al lago Miserin e di recarvisi ogni anno in processione. Champorcher fu in effetti graziata dal terribile morbo e gli abitanti rispettarono il proprio voto: la cappella-santuario fu benedetta nel 1658 e successivamente distrutta e ricostruita più volte, L’attuale Santuario fu costruito nel 1881 sulle rovine del precedente Santuario che risale al 1658.
Alla commemorazione, che avviene il 5 di agosto, partecipano numerosi pellegrini, provenienti anche dalla Valle di Cogne (attraverso il Col Finestra), dalla Val Soana (dal colle dell'Arietta e dal Col Laris) e da Fénis, tutte località che nel passato intrattenevano costanti relazioni con Champorcher attraverso i colli di alta montagna che mettono in comunicazione queste valli.
Penso in particolare a due celebrazione molto sentite in Alto Piemonte (Canavese) e Valle d'Aosta, quella di San Besso in Val Soana (ne parlo in un post dedicato) che secondo la tradizione celebra Besso un centurione romano diventato cristiano (la sua iconografia lo ritrae con la lorica degli eserciti romani) e quella della Madonna delle Nevi al Lago Miserin, legata ad un altro santo, ex soldato della legione Tebea, San Porzio.
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I luoghi 'sacri' di San Besso e del Lago Miserin, un vero punto d'incontro per le antiche popolazioni salasse e celtiche |
Il Lago Miserin |
La leggenda vuole che Porzio scolpisse una piccola statua della Madonna mettendola al riparo in una nicchia vicino al lago, che divenne subito una meta di pellegrinaggi e sede di una prima cappella ripetutamente ingrandita e ricostruita nei secoli.
Come nel caso di San Besso, si possono ritrovare anche qui le radici precristiane legate alle presunte proprietà magiche del luogo, anche se sono meno evidenti.
La tradizione narra infatti che tra il 1630 e il 1636, quando la peste stava devastando la valle d’Aosta, gli abitanti di Champorcher fecero voto di costruire una cappella vicino al lago Miserin e di recarvisi ogni anno in processione. Champorcher fu in effetti graziata dal terribile morbo e gli abitanti rispettarono il proprio voto: la cappella-santuario fu benedetta nel 1658 e successivamente distrutta e ricostruita più volte, L’attuale Santuario fu costruito nel 1881 sulle rovine del precedente Santuario che risale al 1658.
Alla commemorazione, che avviene il 5 di agosto, partecipano numerosi pellegrini, provenienti anche dalla Valle di Cogne (attraverso il Col Finestra), dalla Val Soana (dal colle dell'Arietta e dal Col Laris) e da Fénis, tutte località che nel passato intrattenevano costanti relazioni con Champorcher attraverso i colli di alta montagna che mettono in comunicazione queste valli.
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