venerdì 14 ottobre 2016

Operazione Crossroads, l'inferno all'Atollo di Bikini


Ho già scritto nel mio blog della serie di test nucleari effettuati nel Pacifico dagli Stati Uniti negli anni '50 del secolo scorso. Prima della sottoscrizione del Trattato sulla messa al bando parziale dei test, avvenuto a Mosca nel 1963, le due superpotenze testavano i propri ordigni negli ambienti più disparati senza preoccuparsi troppo degli effetti sull'ambiente e sui civili. Mentre l'Unione Sovietica effettuava i propri esperimenti nell'artico e in Kazakistan  gli Stati Uniti si concentrarono su alcuni atolli delle Isole Marshall. Questa era un'area ideale per i test: isolata dal resto del mondo garantiva le 'necessarie' misure di segretezza e, si sperava, era ideale per diluire gli effetti nocivi sull'ambiente.

Durante la seconda guerra mondiale le Isole Marshall vennero occupate dagli Stati Uniti d'America ed entrarono a far parte del Territorio fiduciario delle Isole del Pacifico (che terminò solamente nel 1990).
Due isole dell'arcipelago in particolare furono quelle che subirono i maggiori impatti, una era l'atollo di Enewetak dove nel 1952 esplose la prima bomba all'idrogeno della storia, ma quella che subì i maggiori danni fu l'Atollo di Bikini

Bikini era, e lo rimane tuttora, anche se ancora non pienamente abitabile come leggeremo di sotto, un vero paradiso tropicale. Acque limpide, cielo blu come il mare all'orizzonte, dove gli isolani vivevano della pesca secondo le loro tradizioni. Cercare di comprendere con la mentalità di oggi certe scelte di 70 anni fa riesce difficile. Certamente i vantaggi strategici di una simile località cosi remota erano chiari eppure a noi contemporanei (spesso irragionevolmente e stupidamente tecnofobici) rimane un senso di orrore a ricordare cosa accadde in quella laguna.
Bikini divenne un poligono nucleare americano nel 1946 e rimase in uso per ben 12 anni. Qui vennero sperimentate le devastanti bombe nucleari all'idrogeno, inclusa la cosiddetta operazione Castle Bravo, il più grave disastro nucleare nella storia degli Stati Uniti.

I primi test realizzati a Bikini furono quelli relativi all'Operazione Crossroads intesa a stimare l'effetto delle bombe nucleari sul mare e su isole, su navi militari e civili, e di determinare la possibilità di ripararle e decontaminarle. Fino ad allora, siamo nel 1946, erano state impiegate sul campo solamente tre bombe atomiche. Le due di Hiroshima e Nagasaki, esplose ad alta quota per impattare al massimo sulle città e il test Trinity dove la bomba fu fatta detonare al livello del suolo.


Ora le forze armate americane erano intenzionate a studiare gli effetti delle bombe atomiche in scenari di combattimenti navali. La guerra con il Giappone era stata in buona parte un conflitto vinto con le navi da guerra, la nuova bomba offriva delle opportunità che dovevano essere analizzate nei dettagli. Si disposero quindi nella laguna di Bikini una intera flotta, costituita da portaerei, corazzate e incrociatori da battaglia che avrebbero dovuto subire l'urto delle esplosioni (le navi erano residuati bellici ormai obsoleti o prede di guerra come la corazzata giapponese Nagato e l'Incrociatore pesante della Kriegsmarine Prinz Eugen).
Furono individuati tre scenari di applicazione ove sarebbero state impiegare 3 delle 10 bombe a fissione disponibili a quel tempo.
  • Detonazione a pochi metri dalla superficie del mare
  • Detonazione subacquea, per studiarne gli impatti di eventuali mine o siluri atomici
  • Detonazione in acque profonde, per studiare gli imbatti di bombe atomiche di profondità.
Il terzo test non ebbe luogo (fu rimandato di qualche anno e realizzato negli anni 50 con bombe termonucleari).
Scorriamo ora con qualche dettaglio gli altri scenari.
Nel primo test, nome in codice Able, che ebbe luogo il 1 luglio 1946, la bomba venne sganciata da un bombardiere B-29 Superfortress ed esplose 158 m sopra la flotta bersaglio, con una potenza di 23 kilotoni. Ribadisco che la flotta era costituita da navi ormai obsolete (e diventate inutili con il termine del conflitto) che erano state disposte in maniera opportuna a varie distanze dal previsto punto di detonazione (Ground Zero). Le navi affondate furono solamente cinque navi, deludendo le attese dei vertici militari americani. In realtà un difetto nel sistema di stabilizzazione della bomba ne aveva impedito il corretto posizionamento, ragion per cui Able mancò il suo obiettivo di oltre 600 metri, colpendo il trasporto d'attacco USS Gillian e non la nave designata, (la corazzata Nevada), si stimò che se la bomba avesse colpito la corazzata  sarebbe stato probabile l'affondamento di 9 navi.

Ecco il video dell'esplosione di Able:



Il secondo test, denominato Baker,  vide l'esplosione della bomba sotto l'acqua a 27 m di profondità e avvenne il 25 luglio del 1946. 
La bomba venne agganciata sotto la chiglia di una nave ancorata nel mezzo della flotta bersaglio. Baker venne detonata 27 m sott'acqua, a metà della profondità massima nella zona  (54 m). La nave fu vaporizzata dalla sfera incandescente. Vennero affondate 10 navi, tra questi la corazzata Arkansas, da 27.000 tonnellate che venne lanciata in area e affondò (è la macchia scura che vedete a destra sulla colonna d'acqua nella foto) e l'incrociatore pesante germanico Prinz Eugen che però non affondò subito, ma dopo mesi dal test, per l'accumulo di falle nello scafo della nave (non riparabili per l'eccessiva radioattività).


Ecco il video dell'esplosione di Baker:


Il previsto terzo scoppio, denominato Charlie, pianificato per il 1947 venne cancellato a causa dell'impossibilità della Marina di decontaminare le navi bersaglio dopo il test Baker.
I test Crossroads furono rispettivamente la quarta e la quinta esplosione nucleare nella storia, condotte dagli Stati Uniti dopo il Trinity Test e i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. 
Furono anche  i primi ad essere annunciati in anticipo ai mezzi informativi, osservati da un pubblico di invitati, tra questi giornalisti di molti paesi. Questo annuncio in pompa magna dei test atomici denota l'arroganza delle forze armate del tempo: sicure della propria superiorità e ignare dei grandi progressi che l'Unione Sovietica stava compiendo, anche con l'aiuto di alcune spie.

Nei 12 anni di test l'atollo di Bikini e l'atollo di Enewetak furono sottoposti a 66 esperimenti nucleari, così suddivisi:
  • 23 test per un totale di 42 Megatoni su Bikini
  • 43 test per un totale di 32 Megatoni su Enewak
Si stima che circa la metà dei prodotti radioattivi di fissione rimasero negli atolli, il resto fu trasportato altrove dai venti. Da ricordare che a seguito del disastro di Castle Bravo anche gli atolli di Rongelap e Utrōk furono contaminati.

Entrambi gli atolli erano popolati e furono evacuati prima dei test. I 'trasferimenti' avvennero contro la volontà dei locali. Attualmente Enewak è popolata, mentre Bikini è ancora off-limits.
Il breve tentativo di ripopolare le isole Bikini dal 1974 al 1978 venne abortito quando i problemi di salute causati dalla radioattività nella catena alimentare forzarono ad una nuova evacuazione. I pescatori subacquei che visitano le Bikini per esplorare i relitti delle navi militari devono consumare cibi importati.
Eppure la laguna è ancora li', l'atollo è come sospeso nel tempo con la sua letale carica di radiazioni. Ma quando il Cesio 137 e lo Iodio 131 saranno decaduti e il Plutonio disperso la laguna tornerà a nuova vita. A quel punto i demoni se ne saranno andati.
E l'inferno tornerà paradiso.

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