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L'Hermes |
Nel mio precedente post sulla corsa allo spazio ho descritto come le potenze vincitrici si appropriarono della tecnologia missilistica tedesca e del personale tecnico che aveva ideato i progetti e costruito gli ordigni.
In questo secondo articolo racconterò come si evolse la tecnologia missilistica negli Stati Uniti dagli ultimi anni della seconda guerra mondiale al lancio dello Sputnik, che determina l'inizio dell'era spaziale.
Fu proprio l’americano Robert Goddard a iniziare gli studi pionieristici sulla tecnologia missilistica negli Stati Uniti e a progettare il primo missile a propellente liquido, ma lo scarso interesse del governo americano negli anni tra le due guerre non consentì sviluppi significativi. Come già sappiamo furono i nazisti a sviluppare grandemente la tecnica missilistica fino ad arrivare al razzo V2. La guerra cambiò tutto anche negli Stati Uniti, con il procedere del conflitto mondiale divenne infatti evidente che ogni possibilità di progresso tecnico doveva essere perseguita con l’obiettivo di vincere la guerra.
Fu in questo clima che ebbero inizio alcuni importanti progetti di sviluppo che furono poi notevolmente accelerati dalla massa di materiali e di competenze che accompagnò il personale tedesco che arrivò negli Stati Uniti a seguito dell’Operazione Paperclip di cui ho già parlato.
Senza la pretesa di indicare tutti i progetti che si stavano sviluppando in quel periodo provo ad indicare quelli che sono passati alla storia come i più significativi.
Andando in ordine cronologico il primo serio programma missilistico che incontriamo è il progetto ORDCIT, avviato già nel maggio del 1944 dall'Esercito degli Stati Uniti in cooperazione con il California Institute of Technology (la sigla è proprio una cosa da militari: ORD, da ordnance, artiglieria, e CIT è l’acronimo di California Institute of Technology).
Il progetto ORDCIT era inteso alla ricerca, lo sviluppo ed il test in campo di missili guidati. Come vedete si tratta di un progetto che iniziò prima della fine della guerra, ma che fu senz’altro stimolato dai successi dei tedeschi con le V2.
Un altro programma che ebbe inizio poco dopo fu il progetto Hermes avviato nel novembre del 1944 e prolungatosi fino al 1954. Anche questo nacque in risposta agli attacchi missilistici della Germania in Europa. Lo scopo del Progetto Hermes era quello di determinare la reale necessità di impiego dei razzi nel campo delle forze armate. Nel dicembre 1944, il Progetto Hermes fu dedicato allo studio delle V2.
Con il progetto Hermes nacque anche il White Sands Proving Grounds, una vasta area disabitata in cui sperimentare i missili. Situata nel sud del New Mexico è ancora oggi un’area militare. Nei pressi di quest’area, tra l’altro, ebbe luogo nel luglio del 1945 il famoso test Trinity su cui ho scritto un articolo.
Andando in ordine cronologico il primo serio programma missilistico che incontriamo è il progetto ORDCIT, avviato già nel maggio del 1944 dall'Esercito degli Stati Uniti in cooperazione con il California Institute of Technology (la sigla è proprio una cosa da militari: ORD, da ordnance, artiglieria, e CIT è l’acronimo di California Institute of Technology).
Il progetto ORDCIT era inteso alla ricerca, lo sviluppo ed il test in campo di missili guidati. Come vedete si tratta di un progetto che iniziò prima della fine della guerra, ma che fu senz’altro stimolato dai successi dei tedeschi con le V2.
Un altro programma che ebbe inizio poco dopo fu il progetto Hermes avviato nel novembre del 1944 e prolungatosi fino al 1954. Anche questo nacque in risposta agli attacchi missilistici della Germania in Europa. Lo scopo del Progetto Hermes era quello di determinare la reale necessità di impiego dei razzi nel campo delle forze armate. Nel dicembre 1944, il Progetto Hermes fu dedicato allo studio delle V2.
Con il progetto Hermes nacque anche il White Sands Proving Grounds, una vasta area disabitata in cui sperimentare i missili. Situata nel sud del New Mexico è ancora oggi un’area militare. Nei pressi di quest’area, tra l’altro, ebbe luogo nel luglio del 1945 il famoso test Trinity su cui ho scritto un articolo.
Dopo la fine della guerra, quando l'esercito degli Stati Uniti catturò gli ingegneri e gli scienziati tedeschi a Peenemünde, molto del materiale trasportato negli Stati Uniti fu rapidamente inviato nel New Mexico. Ben 300 vagoni ferroviari carichi di componenti dei razzi V2 furono raccolti e catalogati dal personale della General Electric (a cui l'esercito si era rivolto come sub-contractor) ed ebbe così inizio il lungo lavoro di reverse engineering per acquisire i segreti della tecnologia tedesca.
Per i successivi cinque anni, la revisione e la fabbricazione delle componenti, il montaggio, la modifica e il successivo lancio di razzi evoluti dal modello V2 rappresentò la parte più importante del lavoro del Progetto Hermes.
Uno dei risultati più significativi fu la costruzione del razzo RTV-G-4 Bumper, che rappresentava la prima significativa evoluzione del missile V2: il Bumper era infatti un missile a due stadi, una combinazione del razzo V2 e del WAC Corporal sviluppato dal progetto ORDCIT.
Per i successivi cinque anni, la revisione e la fabbricazione delle componenti, il montaggio, la modifica e il successivo lancio di razzi evoluti dal modello V2 rappresentò la parte più importante del lavoro del Progetto Hermes.
Uno dei risultati più significativi fu la costruzione del razzo RTV-G-4 Bumper, che rappresentava la prima significativa evoluzione del missile V2: il Bumper era infatti un missile a due stadi, una combinazione del razzo V2 e del WAC Corporal sviluppato dal progetto ORDCIT.
Tra il 1948 e il 1950 furono effettuati 8 lanci del Bumper. Mentre i primi sei voli furono condotti a White Sands, gli ultimi 2 furono lanciati da una nuova posizione destinata a diventare famosa: Cape Canaveral. I lanci dei Bumper segnano una svolta: era ormai evidente che gli Stati Uniti avevano fatto propria la tecnologia missilistica tedesca, arrivando a superare le conquiste dei razzi V2.
Il vero ‘mago’ della tecnologia missilistica di quel tempo era ancora e sempre Wernher Von Braun, il grande scienziato che aveva creato la V2, e che era ora in mani americane. A me Von Braun non è mai piaciuto, ma fu lui a dare grande impulso alla tecnologia missilistica americana.
Erano gli anni ‘50 e la folle corsa agli armamenti atomici (ne ho parlato nei miei post dedicati alla corsa alle armi atomiche) stava salendo di tono.
I missili rappresentavano quindi lo strumento bellico per eccellenza per l'impiego delle bombe atomiche: stava nascendo il concetto di missile balistico, un missile cioè con una traiettoria di volo balistica, di tipo suborbitale per il trasporto di una o più testate su un predeterminato obiettivo.
Fu in questo ambito che si sviluppò il progetto Redstone, che avrebbe portato allo sviluppo del primo missile balistico americano a corto raggio.
Tra il 1952 e il 1956, Von Braun (che era stato trasferito a Huntsville, in Alabama) coordinò il suo team per lo sviluppo del razzo Redstone, anch'esso evoluto dal V2, che fu utilizzato per i primi test nucleari con missili balistici.
I missili rappresentavano quindi lo strumento bellico per eccellenza per l'impiego delle bombe atomiche: stava nascendo il concetto di missile balistico, un missile cioè con una traiettoria di volo balistica, di tipo suborbitale per il trasporto di una o più testate su un predeterminato obiettivo.
Fu in questo ambito che si sviluppò il progetto Redstone, che avrebbe portato allo sviluppo del primo missile balistico americano a corto raggio.
Tra il 1952 e il 1956, Von Braun (che era stato trasferito a Huntsville, in Alabama) coordinò il suo team per lo sviluppo del razzo Redstone, anch'esso evoluto dal V2, che fu utilizzato per i primi test nucleari con missili balistici.
Per completare il quadro cito anche il razzo SM-65 Atlas che divenne il primo missile balistico intercontinentale messo a punto dagli Stati Uniti, e il primo membro della famiglia di razzi Atlas, ancora oggi largamente impiegati. Il progetto, noto come MX-1593 e sotto il controllo della US Air Force, risale al 1951 e nei primi anni gli fu affidata una priorità relativamente bassa, ma con l'esplosione della prima bomba H sovietica nel 1953 (il test RDS-37 di cui ho scritto) il programma fu drasticamente accelerato, come detto nel 1958 avrebbe permesso la realizzazione del primo ICBM americano.
Siamo quindi arrivati alla metà degli anni ’50 del secolo scorso e risulta evidente come la tecnologia missilistica statunitense stesse maturando velocemente e anche se la gran parte degli sforzi avesse fini bellici dedicati al trasporto di bombe atomiche era evidente che i tempi erano quasi maturi per il lancio del primo satellite in orbita.
L’occasione si ebbe nel 1955 quando gli Stati Uniti annunciarono l'intenzione di mettere un satellite in orbita per l'Anno Geofisico Internazionale previsto nel 1957-1958.
A causa dei grandi sforzi profusi dalle forze armate americani c'erano ben tre possibili candidati per il veicolo di lancio del satellite: il razzo SM-65 Atlas dell’Aeronautica, una versione modificata del razzo Redstone sviluppato dall’'Esercito, e un vettore a 3 stadi proposto dalla Marina.
Dei tre progetti quello in fase di sviluppo più avanzato era il Redstone, tuttavia il fatto che fosse stato progettato da Wernher von Braun, poteva creare dei problemi in termini di immagine e di pubbliche relazioni. Inoltre anche il razzo Atlas era un progetto militare ed entrambi i progetti erano rigorosamente top secret, mentre il progetto della Marina era considerato più come un programma scientifico che una organizzazione militare.
Siamo quindi arrivati alla metà degli anni ’50 del secolo scorso e risulta evidente come la tecnologia missilistica statunitense stesse maturando velocemente e anche se la gran parte degli sforzi avesse fini bellici dedicati al trasporto di bombe atomiche era evidente che i tempi erano quasi maturi per il lancio del primo satellite in orbita.
L’occasione si ebbe nel 1955 quando gli Stati Uniti annunciarono l'intenzione di mettere un satellite in orbita per l'Anno Geofisico Internazionale previsto nel 1957-1958.
A causa dei grandi sforzi profusi dalle forze armate americani c'erano ben tre possibili candidati per il veicolo di lancio del satellite: il razzo SM-65 Atlas dell’Aeronautica, una versione modificata del razzo Redstone sviluppato dall’'Esercito, e un vettore a 3 stadi proposto dalla Marina.
Dei tre progetti quello in fase di sviluppo più avanzato era il Redstone, tuttavia il fatto che fosse stato progettato da Wernher von Braun, poteva creare dei problemi in termini di immagine e di pubbliche relazioni. Inoltre anche il razzo Atlas era un progetto militare ed entrambi i progetti erano rigorosamente top secret, mentre il progetto della Marina era considerato più come un programma scientifico che una organizzazione militare.
Nel settembre 1955, si decise dunque per l’anno geofisico internazionale si sarebbe lanciato un satellite in orbita usando il vettore sviluppato dalla Marina, Il Vanguard.
Ma la storia decise diversamente: Il Vanguard avrebbe dovuto spedire in orbita il primo satellite artificiale USA, ma il lancio (effettuato il 6 dicembre 1957) fallì e così il primo satellite statunitense divenne l'Explorer 1, lanciato il 31 gennaio 1958 con un razzo che era una versione modificata del missile Redstone con un secondo stadio e terzo stadio che erano a loro volta una evoluzione dei progetti portati avanti nel vecchio programma ORDCIT.
Con il razzo Vanguard venne invece messo in orbita il secondo satellite americano, il Vanguard 1, lanciato il 17 marzo 1958.
La crisi derivata dal successo dei sovietici con lo Sputnik (ne parlerò nel prossimo post), fece cambiare il corso degli eventi negli Stati Uniti, di lì a un anno infatti venne creata la NASA e sappiamo tutti come andò a finire.
Ma la storia decise diversamente: Il Vanguard avrebbe dovuto spedire in orbita il primo satellite artificiale USA, ma il lancio (effettuato il 6 dicembre 1957) fallì e così il primo satellite statunitense divenne l'Explorer 1, lanciato il 31 gennaio 1958 con un razzo che era una versione modificata del missile Redstone con un secondo stadio e terzo stadio che erano a loro volta una evoluzione dei progetti portati avanti nel vecchio programma ORDCIT.
Con il razzo Vanguard venne invece messo in orbita il secondo satellite americano, il Vanguard 1, lanciato il 17 marzo 1958.
La crisi derivata dal successo dei sovietici con lo Sputnik (ne parlerò nel prossimo post), fece cambiare il corso degli eventi negli Stati Uniti, di lì a un anno infatti venne creata la NASA e sappiamo tutti come andò a finire.
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