mercoledì 5 ottobre 2016

Black Man di Richard Morgan

 
'Black Man' è un romanzo poliziesco del genere hard-boiled che si svolge tra un secolo, in un futuro diverso da quello raffigurato nella Trilogia di Altered Carbon. Negli Stati Uniti il libro è stato commercializzato con il nome Thirteen.

Siamo a fine del XXI secolo e finalmente la pace regna ovunque in un nuovo spietato ordine mondiale. Questo delicato equilibrio è stato raggiunto dopo un lungo periodo di guerre sanguinose.

Il progresso scientifico non si è arrestato e la colonizzazione di Marte è in atto.

Il periodo post bellico non è certo semplice, ci sono un sacco di nodi irrisolti. Come in ogni guerra ci sono i reduci e le loro difficoltà a riadattarsi ad un mondo pacifico. Il problema non è semplice perché le guerre sono state combattute da soldati geneticamente modificati, i thirteens, i tredici. Questi soldati, più forti e più aggressivi dei 'comuni' essere umani sono stati 'allevati' per combattere e sanno fare, molto bene, solo quello.
Questi super soldati, sociopatici e pericolosi, sono stati quasi tutti confinati su Marte o in aree correttive sulla Terra.

In questo contesto narrativo si innesta la vicenda del romanzo. Quando il relitto di un'astronave proveniente da Marte è recuperata nelle acque dell'Oceano Pacifico quello che vi si trova all'interno è raccapricciante: i corpi umani sono ritrovati a pezzi, sparsi in tutta la nave, e tra i passeggeri manca all'appello una persona, un tredici. L'analisi delle scatole nere dimostra che costui si è  svegliato prematuramente dall'animazione sospesa e ha tagliato a pezzi e divorato gli altri passeggeri ancora addormentati.

Questo mostro, un ex soldato esiliato su Marte perché troppo pericoloso, è ora libero e va rintracciato. Per questo viene reclutato Carl Marsalis, un tredici che per lavoro caccia di altri tredici.

Marsalis è un emarginato, Visto come un traditore dagli altri tredici e mai accettato dall'umanità, e ricorda molto il Takeshi Kovacs di Altered Carbon.

Il romanzo è molto complesso. Come tutti romanzi di Morgan non è una lettura facile, soprattutto all'inizio, quando l'autore cuce insieme le diverse parti della trama.  Il filone principale su cui si intreccia la vicenda è il tema complesso della natura umana: ciò che siamo, come ci comportiamo, quello che facciamo e realizziamo nella nostra vita è dovuto alle capacità che si acquisisce dalla cultura in cui siamo nati e cresciuti oppure è innato e legato ai nostri geni e non possiamo fare nulla per cambiare il nostro retaggio?

Una lettura interessante, dunque. Al solito non mi risulta disponibile in italiano.

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