martedì 11 ottobre 2016

Arcipelago delle Hawaii - A Date Which Will Live in Infamy


"A Date Which Will Live in Infamy", la famosa frase pronunciata da Franklin Delano Roosevelt al Congresso per chiedere l'entrata in guerra contro le forze dell'Asse.
L'attacco di Pearl Harbor ebbe luogo il 7 dicembre 1941, quando forze aereo-navali giapponesi attaccarono la base navale statunitense di Pearl Harbor. L'attacco, portato senza una preventiva dichiarazione di guerra da parte giapponese, formalizzata soltanto ad attacco iniziato, causò l'intervento statunitense nella seconda guerra mondiale.
L'attacco fu concepito e guidato dal famoso ammiraglio Yamamoto che sperava di distruggere la flotta americana nel Pacifico.
In effetti l'operazione fu un successo, limitato solo dal mancato affondamento delle portaerei, in poco più di un'ora i 360 aerei partiti dalle portaerei giapponesi affondarono 4 delle 8 corazzate americane, mentre le altre furono fatte arenare o subirono gravi danni.
Solo le portaerei si salvarono trovandosi in navigazione lontano dalla loro base.
La sfolgorante vittoria consentì al Giappone di ottenere momentaneamente il controllo del Pacifico e spianò la strada ai successivi trionfi nipponici prima del riflusso e della sconfitta finale del 1945.

Una delle mete che non possono mancare visitando l'isola di Oahu è l'Arizona Memorial che indica il luogo dove la USS Arizona venne bombardata dall'aviazione dell'Esercito Imperiale Giapponese.

Ho avuto la fortuna di visitare questo luogo anni fa, qui trovate una photogallery completa.

La visita delude un poco le aspettative, i tempi di attesa per poter arrivare, in barca, alla zona dove la USS Arizona affondò sono lunghi e la ressa è notevole. Inoltre la retorica nazionalistica a volte pare eccessiva. All'interno del museo video di History Channel a volume altissimo sull'attacco di Pearl Harbor, possibilità di vedere parecchi residuati bellici (dell'attacco giapponese e della guerra in generale) e di comprare souvenir vari (tra cui il DVD di "Pearl Harbor", il film con Ben Affleck di qualche anno fa) e un documentario di 30 minuti introduttivo alla gita in barca verso il relitto della Arizona (dal tono fortemente patriottico, autocelebrativo e un pochino guerrafondaio...).

Piuttosto impressionante (e anche un poco ipocrita) la presenza degli ultimi reduci (la mia viista risale al 2005) che raccontano l'attacco e rispondono alle domande dei turisti; il senso dell'orgoglio ferito è molto presente in parecchi americani e la cosa contrasta parecchio con il fatto che una buona metà dei turisti è giapponese e si fa scattare foto con la 'V' di vittoria, mah!.

Comunque notevole e interessante la visita del relitto.

Alla fonda si trova anche la corazzata Missouri che il 2 settembre 1945, nella baia di Tokio, vide la resa incondizionata del Giappone. 2 simboli (il tradimento e la vendetta) e un monito.


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