sabato 22 ottobre 2016

La Corsa allo Spazio - Prima Parte


Fin da piccoli abbiamo sentito parlare di Corsa allo Spazio e di Era Spaziale e ci è stato insegnato che la data, puramente convenzionale, di inizio dell'Era Spaziale è il 4 ottobre 1957 quando l'Unione sovietica lanciò lo Sputnik 1, il primo satellite della storia.
Sappiamo che il lancio dello Sputnik 1 segnò l'inizio di una nuova competizione tra le due superpotenze e rappresentò uno dei capitoli più significativi della Guerra Fredda.

Ma come si arrivò ai razzi capaci di trasportare materiali e essere viventi in orbita? l'enorme mole di competenze tecniche, di conoscenze scientifiche e di capacità industriali per realizzare le mirabili conquiste dell'era spaziale affondano le loro radici negli anni e nei decenni precedenti.
I semi dell'Era Spaziale erano già stati gettati dai pionieri nei primi anni nel secolo ma fu, ancora una volta, la seconda guerra mondiale che fornì il terreno fertile per la crescita.

Possiamo quindi affermare che il termine della II Guerra Mondiale segna l’inizio della Corsa allo Spazio.

Fu un gruppo di scienziati tedeschi capeggiati da Wernher Von Braun che svilupparono le idee pionieristiche di Konstantin Ciolkovskij e Robert Goddard e costruirono il razzo V2, il primo missile balistico della storia e il primo oggetto umano a compiere un volo suborbitale.


Von Braun e i suoi seppero fare un balzo tecnico incredibile, fu lui ad approfondire gli studi di Ciolkovskij e grazie a lui si formarono moltissimi scienziati che successivamente 'migrarono' negli Stati Uniti o in Unione Sovietica. 
Non voglio dimenticare che il costo umano di questa impresa fu altissimo: la vita di migliaia di schiavi, poveri disgraziati consumati dalle inumane condizioni in cui erano costretti a lavorare e le vittime civili che subirono gli effetti delle bombe.
La responsabilità morale di queste azioni ricade anche su Wernher Von Braun e i suoi collaboratori, che non esito a includere nel novero dei volenterosi carnefici di Hitler.

Quando la guerra si stava avviando alla sua conclusione ed era evidente che il crollo della Germania era solo questione di tempo, si scatenò, tra gli alleati, una vera caccia alle Wunderwaffen, le armi segrete di Hitler. Le potenze vincitrici volevano mettere le mani sulla tecnologia, sui processi produttivi e sulle menti che avevano concepito simili conquiste.
Si trattò di operazioni di intelligence in grande stile, cito quelle che furono particolarmente significative: l'Operazione Backfire, il Progetto Paperpclip e l'Operazione Osoaviakhim.

L'Operazione Backfire aveva scopi scientifici e militari, iniziata già durante la guerra e proseguita dopo la sua conclusione  fu eseguita principalmente da personale britannico.
L'interesse era principalmente rivolto a individuare e interrogare gli specialisti missilistici tedeschi che avevano costruito il razzo V2.
Fu recuperato molto materiale e nell'ottobre del 1945 furono addirittura lanciati tre razzi V2 da una piattaforma di lancio  in Germania al fine di dimostrare l'arma al personale alleato.

Gli americani dal canto loro organizzarono un'operazione molto più articolata, chiamata Progetto Paperclip, inteso al recupero e al trasferimento negli Stati Uniti di materiali e personale tecnico e scientifico. Il governo americano assicurò ufficialmente che tale operazione fu avviata anche con il fine di evitare che le conoscenze scientifiche naziste finissero nelle mani dell'Unione Sovietica. In realtà non si andò tanto per il sottile ed il processo di denazificazione coinvolse anche molti personaggi, in primis Von Braun che fu ufficiale delle SS, dal torbido passato.
Nel complesso, nel corso degli anni, furono trasferiti negli Stati Uniti circa duemila fra scienziati tedeschi e loro familiari.
Von Braun e il suo staff una volta approdati negli Stati Uniti addestrarono il personale militare, industriale e universitario sulla complessità della missilistica, furono anche lanciati alcuni razzi  V-2 arrivati integri dalla Germania. Approfondirò questi sviluppi in un articolo dedicato.

Progetto Paperclip. Il personale tedesco negli Stati Uniti
Anche i sovietici avevano le stesse mire e catturarono diversi razzi V2  e si appropriarono di diversi impianti produttivi oltre ad alcuni scienziati tedeschi e ingegneri che facevano parte del programma missilistico nazista.
I sovietici ripresero immediatamente il lavoro negli impianti in loro possesso con il personale che avevano catturato, ma la situazione cambiò molto presto.
Tutto il materiale e il personale fu infatti trasferito in Unione Sovietica nel corso dell'Operazione Osoaviakhim: nel mese di ottobre 1946, i migliori ingegneri tedeschi che lavoravano per il programma missilistico sovietico furono forzatamente trasferiti in Unione Sovietica.
Entro l'inizio del 1947 i sovietici completarono il trasferimento di tutta la tecnologia dei razzi dalla Germania in località segrete in URSS, Nel 1947 i primi test delle V2 ebbero luogo nelle steppe a nord del Mar Caspio.

L'eredità di Von Braun era dunque saldamente in mano alle due superpotenze che, molto presto avrebbero cominciato a fronteggiarsi anche nel campo missilistico.

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