Ho
già scritto nel mio blog della corsa allo spazio e dello sviluppo delle armi nucleari ad opera delle due superpotenze. Queste grandi conquiste
tecniche (ribadisco tecniche, sul valore etico delle armi nucleari si è
già scritto tanto e non entro nel merito) portarono allo sviluppo dei missili balistici
intercontinentali (ICBM) che per decenni hanno avuto un ruolo
fondamentale nella balance of power della Guerra Fredda.
Lo
sviluppo dei missili intercontinentali per molti versi anticipò e
sostenne la corsa allo spazio in quanto le difficoltà tecniche da
superare erano sostanzialmente le stesse.
I
missili balistici permettevano, come noto, di trasportare armi nucleari
sul territorio nemico attraverso una fase di volo suborbitale e
traiettorie parzialmente orbitali. Il missile balistico aprì dunque due
possibili scenari nell'impiego delle bombe:
- un'esplosione endoatmosferica, ovvero detonazione che avviene a terra o a bassa quota e di cui si aveva negli anni '50 una grande esperienza, derivata da tantissimi test effettuati negli atolli del Pacifico.
- un'esplosione esoatmosferica, ovvero una detonazione termonucleare, ad altitudini superiori ai 50 km.
Le esplosioni nucleari ad alta quota (chiamate HANE nell'acronimo inglese) erano una novità, un nuovo scenario reso possibile dagli ICBM su cui era necessario effettuare dei test. Questi test nucleari erano intesi a
sperimentare la possibilità di una difesa anti ICBM con missili balistici (una anticipazione della Strategic Defense Initiative di reaganiana memoria) e più in generale per
determinare gli effetti dell'esplosione e della radiazione (EMP, impulso elettromagnetico) nell'ambito
esoatmosferico.
Il test Hardtack Teak fu ideato per questo secondo scopo: un test esoatmosferico effettuato nell'ambito dell'Operazione Hardtack I nel 1958.
Teak non fu il primo test con detonazione ad alta quota, fu infatti preceduto dal test Yucca nel quale fu impiegato un pallone aerostatico per il trasporto della bomba da 2 kilotoni (quindi 2000 volte meno potente di Teak) che detonò ad un'altitudine di 26 Km, ma fu il primo realizzato con un missile.
Teak non fu il primo test con detonazione ad alta quota, fu infatti preceduto dal test Yucca nel quale fu impiegato un pallone aerostatico per il trasporto della bomba da 2 kilotoni (quindi 2000 volte meno potente di Teak) che detonò ad un'altitudine di 26 Km, ma fu il primo realizzato con un missile.
Lanciata il 1 agosto 1958 da Johnston Island
con un missile Redstone, la bomba, da 3,8 Megaton
esplose ad un'altitudine di 77 km.
Il test Teak fu
originariamente progettato per essere lanciato dall'Atollo di Bikini, ma
le alte sfere della Commissione Atomica degli Stati Uniti si opposero
alla prova a causa dei timori che il flash della detonazione
potesse accecare gli abitanti che vivevano sugli atolli vicini (già
duramente provati dai test endoatmosferici degli anni precedenti, come ho già scritto nel mio blog).
Si decise dunque di effettuare il test nella remota Johnston Island. L'isola fu scelta a causa del suo isolamento, l'isola abitata più vicina è infatti a quasi 900 km di distanza. Il test venne effettuato di notte e per ridurre i rischi del test la maggioranza del personale fu evacuato dalla base prima del test. Durante la detonazione erano comunque presenti nell'isola quasi 200 persone.
Il
lancio avvenne con un missile Redstone (lo stesso modello impiegato nel gennaio dello stesso anno per portare in orbita il satellite Explorer I) e ad assistervi c'era anche il
famigerato ex nazista Wernher Von Braun, padre delle V2 di Hitler e del Saturn V delle missioni Apollo sulla Luna e che in seguito fu definito dalla
NASA "il più grande
scienziato della tecnica missilistica e aerospaziale della storia".
A me Von Braun non è mai piaciuto: offertosi
come prigioniero di guerra all'esercito americano (leggete a tal proposito questo mio articolo relativo all'Operazione Paperclip) von Braun aveva un
bel po' da farsi perdonare dagli Alleati.
Nato nel 1912 fu parte di un'intera generazione tedesca che aveva 20 anni quando Hitler prese il potere, von Braun non solo era un convinto membro del partito nazista ma anche alto ufficiale delle SS ed era il responsabile del centro di comando di Peenemunde.
Da vero opportunista von Braun comprese che alla fine della guerra il bagaglio tecnico del suo team e le sue competenze sarebbero state un'utile merce di scambio.
Un membro del suo team di ingegneri si dice abbia affermato: "disprezzavamo i francesi, eravamo spaventati a morte dai sovietici e ritenevamo che gli inglesi non avessere le risorse per i nostri progetti, pertanto restavano solo gli americani".
Nato nel 1912 fu parte di un'intera generazione tedesca che aveva 20 anni quando Hitler prese il potere, von Braun non solo era un convinto membro del partito nazista ma anche alto ufficiale delle SS ed era il responsabile del centro di comando di Peenemunde.
Da vero opportunista von Braun comprese che alla fine della guerra il bagaglio tecnico del suo team e le sue competenze sarebbero state un'utile merce di scambio.
Un membro del suo team di ingegneri si dice abbia affermato: "disprezzavamo i francesi, eravamo spaventati a morte dai sovietici e ritenevamo che gli inglesi non avessere le risorse per i nostri progetti, pertanto restavano solo gli americani".
Von Braun portò in dote un sacco di materiale del progetto V2 e fu accolto a braccia aperte dal governo americano, ma il suo ruolo a Peenemunde e nel partito nazista era troppo significativo per passare sottotraccia. Fu comunque inevitabile che gli
americani aprissero un'inchiesta sui di lui e dopo qualche anno di
difficile indagine fu confermato che von Braun e i suoi avevano
ampiamente usato prigionieri di guerra e condannati politici come
schiavi a Peenemunde ed erano complici di gravi crudeltà comprese
esecuzioni capitali. Per molto meno, negli anni successivi alla guerra,
gli alleati fucilavano o impiccavano i colpevoli.
Ma von Braun era
un noto genio della missilistica. Non fu processato ne messo in
prigione e il suo passato nazista fu semplicemente dimenticato, ma
inevitabilmente venne lasciato in isolamento per qualche tempo, fino a
rientrare nel novero degli scienziati di punta che davano vigore alle
ricerche missilistiche americane.
Nel 1950, durante la Guerra di Corea, von Braun iniziò a lavorare al progetto del missile Redstone per la US Army. Il Redstone fu impiegato per i primi 5 test di ICBM degli Stati Uniti e von Braun assistette personalmente alla prima di queste detonazioni: il test Teak dell'operazione Hardtack I.
Nel 1950, durante la Guerra di Corea, von Braun iniziò a lavorare al progetto del missile Redstone per la US Army. Il Redstone fu impiegato per i primi 5 test di ICBM degli Stati Uniti e von Braun assistette personalmente alla prima di queste detonazioni: il test Teak dell'operazione Hardtack I.
Il test Teak interferì pesantemente sulle comunicazioni radio HF in una vasta area del Pacifico, a causa della grande grande quantità di detriti di fissione rilasciati nella ionosfera. L'impulso elettromagnetico (EMP) fu così potente che il blackout durò ben 9 ore in Australia mentre nelle isole Hawaii le comunicazioni del traffico aereo militare e civile si interruppero per diverse ore. Nelle Isole Hawaii, situate a 1300 km di distanza dove il test era stato tenuto segreto, Il bagliore rosso dell'esplosione rimase chiaramente visibile nel cielo a sud-ovest per mezz'ora.
Nelle Samoa Occidentali (a oltre 3000 Km di distanza) fu osservata un raro fenomeno di aurora australe, mai osservato prima a quelle latitudini.
Il blackout dovuto all'esplosione (EMP) impedì al personale di comunicare il buon esito del test a Washington per ben otto ore. Quando le comunicazioni furono ristabilite il primo messaggio ricevuto dalla base di Johnston Island fu: "are you still there?" (Siete ancora lì?)
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La base missilistica fotografata durante l'esplosione |
Alcuni scienziati che stavano osservando il test dall'isola di Johnston furono costretti a trovare immediato riparo dal fulgore dell'esplosione che, per un errore durante il lancio, avvenne direttamente sulla verticale della base di lancio e non a 36 km di distanza come previsto.
Il lampo dell'esplosione fu così violento che la notte diventò giorno. Il personale era stato munito di occhiali protettivi contro il flash dell'esplosione, ma alcuni testimoni oculari subirono anche delle ustioni alla pelle. Inutile dire che i danni alla fauna locale furono significativi.
Ecco il video dell'esplosione:
Per maggiori informazioni ecco un lungo video disponibile in rete:
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